Ecco a voi la quinta spice girl
Salma Hayek e quel suo marito Henry Pinault, presidente della LVMH (motivo per cui ha avuto l'ano richiuso surgericamente in modo da non perdere più dobloni d'oro da quella fessura) hanno fatto una rara apparizione a qualche sfilata frangese, and for the occasion lei ha tirato fuori tutta la sua attrezzatura più trash in toto (della serie: non basta essere sposata con uno la cui possessione più piccola è gucci per evitare di avere capi abbagasciatissimi nell'armadio)
Sapevate che Henry ha anche un figlio da Linda Evangelista? figlio che lui ha bollato almeno all'inizio come CHECKBABY ?-cioè il figlio nato da un rapporto occasionale fatto solitamente con emiro, al cui seguito appare sulle pubenda della donna un enorme tatuaggio a forma di $ sulle parti intime.
Non sappiamo come Henry sia arrivato a questa conclusione, forse ha letto su google la famosa dichiarazione della ex top model che tanto girava nei 90, ovvero
"non mi alzo da letto per meno 10,000 dollari"
bè ma anch'io nei 90 dicevo una cosa del genere. La mia era in lire però. se non venivano a sventolare la banconota celeste affianco al mio letto alle 8, non mi muovevo mica!
i due hanno da allora fatto pace e il bambino è stato riconosciuto dal padre; non credo però abbia mai conosciuto valentina, la figlia di Henry e Salma, anche perché recentemente Henry ha detto di occuparsi di lui -il piccolo ha 4 anni ed ha il cognome di mammà- ma di non avere molto tempo per vederlo e che quindi compra tutti i suoi regali di compleanno online
Pinault fa avere comunque alla Linda e bebe 46 mila dollari al mese, quindi penso che quando arrivi il pacchetto Linda dica solo alla peruviana "oh si, rosarita, impilalo là sulla colonna"
Comunque enrichino basso serio, eh? Salma hayek ancora non paga il biglietto intero a gardaland da quanto so, e lui non mi pare la torreggi.
Ora diro una bestemmia ma lui mi ha sempre fatto pensare a una sorta di Daniel Craig Imbruttito, mixato a gerard depardieau. Lei invece sempre più sulla strada della Santanchè, con i polpacci di Graziano Pellè