Che significa essere di Latina
QUANDO ERO PICCOLA mi vergognavo di essere di Latina o comunque mi giocavo più l'altra carta, cioè dicevo che ero di Roma: Quando andavo in vacanza o conoscevo qualcuno di fuori-doveva essere di un bel pò fuori per credere alla storia comunque- dicevo sempre che ero di di cinecittà, un pò perchè mi piaceva il nome un pò perchè mi piaceva nesta e avevo letto in un intervista che nesta era di cinecittà, scoprendo con mio sommo stupore che cinecittà era addirittura un quartiere
CON LA MIA NUOVA identità "omaggiante" Nesta sfidavo il mondo: non ero di quelle che dissimulava dicendo che era di sabaudia e francamente è una cosa che non ho mai capito:è molto da latinense pensare che sabaudia sia in qualche modo più nota più universalmente riconosciuta come "un sogno" o che qualcuno possa morire d invidia o anche solo sgranare gli occhi e dire "veramente"? a sentire che sei di sabaudia invece che di Latina.
Comunque per un periodo sembrava che Latina non la conoscesse nessuno. Ricordo un ragazzo che mi chiese "ma Latina vicino Padova?" (e stavamo a san felice è,che è *in provincia *di LT) ,Latina la conoscevano solo i nostalgici , eppure non ricordo che mi sia mai stato insegnato a scuola "e poi venne il duce e bonifico tutto", magari con orgoglio e occhi lucidi, al massimo mi fu insegnato a fare il disegnino della palude da cui spunta il palazzo del comune à mo di random , (simobolo di lt) ,la bonifica, almeno ai miei occhi di cinquenne, sembrava successa sostanzialmente per volontà divina se non come un fenomeno naturale spontaneo e stop
SENTIVO MOLTO di più, ad esempio, invece la storia dei briganti, degli assassini/eroi locali la cui leggenda è confusa, ma ognuno a latina ha la sua leggenda da seguire: ad esempio pochissimo tempo fa ho conosciuto un ragazzo a cui fu raccontato ,come a me, che a terracina viveva un lupo mannaro ,abbastanza integrato nel tessuto sociale al punto che mio nonno lo aveva incontrato fuori dal cinema.
Ecco un altra cosa è che a Latina essendo tutto nuovo anche cose semi- successe ai tuoi nonni sono delle fottute leggende.
a proposito di nonni sono forse l'unica latinense di sempre a non aver nessun parente prossimo tra i bonificatori:mia nonna è di roma, mio nonno di terracina. gli altri di bassiano e cisterna ergo non parlo veneto, non so battute particolari sui veneti, non so neanche riconoscere i veneti ad un colpo d'occhio e l'altro giorno quando hanno detto durante la finale di roma primavera-juve primavera che "entra un ragazzo dal tipico cognome latinense, ovvero Bordin" mi sono sentita superesule perchè non ho ovviamente neanche il classico cognome in IN. sigh!
Principalmente più che la memorabilia su mussolini e persino parenti di mussolini sparsa in città tra monumenti e vie- più i tombini con su scritto "littoria"- la cosa che più ha sempre reso Latina diversa dal resto d'italia è la sua architettura squadrata e in marmo, con strade larghissime :quest'ultimo dettaglio sembra qualcosa a cui la popolazione tenderebbe a non distaccarsi, ricordo ancora con stupore l'enorme polemica -ancora in corso-nata quando si "osò"creare all interno della via per andare al mare (larga come un autostrada) una pista ciclabile.La gente sembrava orripilata dall idea di non poter più percorrere il tragitto fino al mare (sui 6 km) con ampi spazi ai lati della propria macchina:è tutt'ora la strada più larga pensabile per andare da casa al mare eppure c'è gente che quando gli tocca ahimè sorpassare sospira ripensando a quando c'era lui, inteso non come duce ma come stradone spazioso e esageratamente enorme.
per il resto anch'io ho i miei latinismi:il resto d'italia mi sembra frastagliato da complicate salite all interno di ogni città, c'è troppo poco travertino e le case non hanno abbastanza muri a cortina per i miei gusti e poi non ho capito come funziona la storia di come uno si procuri i vestiti senza il mercato del martedì. quella proprio, mistero.