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Astenersi prego: La Kriptonite nella borsa

Il Morandini, pace all'anima sua, diceva che il grande problema dei film Italiani era l'anemia narrativa: non succede mai nulla. Ma nulla nulla!

Forse per omaggiarlo che Ivan Cotroneo scrive e dirige "la kriptonyte nella borsa", trasparente film di carta velina inzuppato di canzoni arcifamose che il regista giura essere state fondamentali alla riuscita di esso : in effetti, ora che ci penso, se non fosse per qualche scena coperta da canzoni di david bowie, questo film non ricorderei neanche che esiste, ah, e senza l'aiuto de "la repubblica", che domani lo proprorrà in streaming per ragioni chiare solo a loro.

La commedia si svolge a napoli nei 70: c'è un ragazzino abbandonato a se stesso da una famiglia che sta vivendo gravi drammi quali le corna del papà messe a mammà e la conseguente depressione di lei. Ma depressione proprio clinica, curata dal noto dottore fabrizio Gifuni!

A guidare nella vita il piccolino, visto che il padre -un bonario luca zingaretti- ,attraverso un buco nero della sceneggiatura è diventato improvvisamente incapace di curare suo figlio, arrivano gli zii pop , versione figli dei fiori delle classiche zie zitelle di Ozpetek.

E poi? Poi niente, c'è anche un cugino con problemi di ritardo ma altrettanto buono, insomma il film da far vedere agli alieni quando gli si vorrà spiegare il termine "girare a vuoto" , ancora prima della difesa della Lazio.

Tanto per non farci mancare la storyline da sitcom tedesca, la Mamma (Valeria Golino) e il dottore inizieranno una relazione.

Cotroneo da sempre cerca di smontare i clichè sugli omosessuali lanciando mini razzi conditi da battute poco divertenti verso il mondo etero: ad esempio, in tutti pazzi per amore l'unico personaggio ad avere l'hiv non era una checca da strada che pareva uscita da casa almodovar, ma un aitante ed etero belloccio, addirittura insegnante di palestra (dove evidentemente esami del sangue da chi allena non sono richiesti)

Anche ne lknb, stessa storia: chi tradisce non è un gay muccassasinato ma un padre di famiglia che lo fa in maniera talmente plateale che e manda la moglie dallo strizzacervelli, strizzacervelli che tral'altro, in quanto etero, non può neanche tenersi il robo tra le mutande il tempo di fare una seduta.

Mi sono sempre chiesta a cosa servisse, all'interno di una trama, la spettacolarizzazione. Se la storia convince (e questa direi di no) quanto possono essere importante tali dettagli? E se invece non funziona e vuoi appunto fare un film più "basato sui personaggi che sulla storia", perchè li fai così annaccuati (di zingaretti, a parte che "mette le corna" non sappiamo altro, idem della golino o di chiunque altro)?

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