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Stare alla larga con cura: "Ho sposato una vegana"


Perchè nel mondo c'è qualcuno che risponde al target "interessato a sapere come Fausto Brizzi e Claudia Zanella si siano conosciuti" ecco a voi, Ho sposato una vegana. EINAUDI. (!)

Fuasto Brizzi racconta nel piccolo tomo come ha conosciuto e sposato Claudia Zanella, attrice sconosciuta (persino Brizzi quando vuole spiegare il fascino muliebre chiede di "cliccare su google e vedere com'è") che viene fuori dalle leggibili e indistinguibili pagine come una rompipalle di catastrofiche misure, il cui "problema" forse minore è proprio l'essere vegana, il che è tutto dire.

Claudia Zanella è di quei vegani che dicono "non fa nulla, tu mangia anche CADAVERI", che è per capirci, la versione left chich del vecchio barese che a c'è posta per te dice "maria, mia figlia puo fare quello che vuole con quel suo fidanzeto, io però poi non la voglio più in chesa!"

Claudia e Fausto si conoscono tramite amici e poi lui la invita fuori. Lei, Fausto stesso spiega, non è interessata ma accetta "più per educazione che altro" (in effetti quando penso ad una persona educata materializzo proprio una simbionese della dieta che pensa di aver trovato la formula della vita eterna,obbligandola anche agli altri)

Va detto che la Zanella fa questo enorme sforzo di accettare un appuntamento con forse lo sceneggiatore più se non quotato almeno attivo d'italia in quello che è un ambiente che piange miseria ad ogni passo, ma viene ricompensato da un non-normale abboccamento del Brizzi caduto ai suoi piedi come una pera cotta , (pera organica, eh) che sopporta frasi come "povere api!", "cos' è un maritozzo?" più una lezioncina da equazione della felicità tutta riconducibile alla lunghezza del nostro intestino .

Clauda Zanella viene fuori come saccente, presuntuosa, poco morbida nelle idee e nei modi, poco curiosa (abitare da anni a Roma e non sapere cos'è un maritozzo è da autistici del mondo): è come se tutta la passione messa per sconfiggere le malattie una stevia alla volta non le abbia lasciato nient'altro.

Più in la la Zanella critica la barbara usanza del far colazione al bar, dove come minimo minimo, ma proprio se quel giorno hai fortuna, becchi il cancro; più altre istituzioni " capitaliste", però ella stessa ha partecipato a miss universo, che del capitalismo è forse la forma più becera (ed è anche finanziato di trump, figuriamoci!)

Tutto il libro, invece che perculare la donna almeno per questo lato intransigente com'è giusto che sia (per carità poi avrà anche altre doti, ma a livello comunicativo è meglio fare le serali di scuola di vita!) tende a sottolineare cose orrende come belle.

E' come quando la Perego disse in tv che la Elisabetta Gregoraci non era stata raccomandata , ma l'aveva messa lei a Buona Domenica perchè sua amica .

E il caso che Brizzi si ferma un attimo guardi bene e noti che anche lui a casa,stringi stringi, c' ha la gregoraci.

(E che "no guarda una volta a settimana vado e uccido un capriolo" come risposta a "ma sei vegana vegana" non è una battuta, ma una cafonata da 13 enne annoiata in vacanza con i genitori )

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