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Ma che problemi c'ha la gente? 100 giorni di felicità case


Una cosa che non ho mai capito è perché ci sia tutta sta teoria su cosa faccia di un comico un comico: tipo "il comico è il tragico visto di spalle"

o "si scrive per far ridere solo quando si è davvero messi male"

Cristiddio. Ma perchè? è cosi strano far ridere che ci vuole una spiegazione? Da che capisco io ridere dovrebbe essere una cosa naturale e far ridere molto più facile di far piangere.

Invece NO

NO. Dimenticatevi il bello della rilassatezza, perchè chi prende fejoladas di soldi per scrivere i vari natali a e addirittura fondi a parte per girare proprie rom-com in realtà ambisce a questo:

un libro su un tipo che sta per morire di cancro al fegato e ha solo 100 giorni di vita

SI.

SI!

Fausto brizzi, potendo pubblicare con einaudi, non ci sta mica a raccontarci qualcosa che non sia un po meglio di un piantone virulento che mette un ansia catastrofica ("sapevate che il cancro al fegato non si può neanche avvertire"?) su un gruppo di famiglia in un esterno che si riunisce quando il giovane capo di essa scopre che è in fin di vita -grazie al bravo dottore che non vuole mentirgli- .Egli inizia a organizzare per i seguenti ultimi giorni di vita viaggi vacanze a capri con i figlioletti, mangiate buonissime, tutte cose che non gli riuscivano prima, tra le quali riconquistare la mogliettina paola, che la versione cattiva ergo"da vivo" di lui aveva tradito con una così abbagasciata che neanche merita un nome .

Ci deve essere una motivazione per molte cose e a meno che fausto brizzi abbia una tale paura di morire all'improvviso tanto da doversi immagginare il per corso pre morte non solo piacevole ma idillico io credo di poter dire, pur senza conoscere Fausto Brizzi -che anzi chiamo quasi sempre Frizzi- che questa era solo una furbata mossa commerciale. O meglio, magari lui l'ha scritto davvero questo libro per tutti gli uomini li fuori che non hanno futuro per dirgli che in realtà possono passare due mesi stupendi e poi male che va prenotarsi in un clinicone a 40 mila euro svizzero, ma einaudi l'ha preso invece come un ottima e succulenta occasione per cavalcare l'onda dei vari strappalacrime ospedalieri di super voga adesso e promuoverlo come il nonplus oltre della gioia canceriara, tutta sconfiggibile grazie a mostre, amici, risate e donne , proprio come se fossimo robot e non esseri la cui felicità viene al buon 79% dal sapere che domani ancora ci saremo .

Buon Anno!

top reason to not read it

1)La moglie del protagonista, Paola: è un ameba insignificante il cui ruolo non sta in piedi

2)il protagonista: cosa avrebbe di interssante, a parte la morte?

3)questo libro può far venire il diabete, altro che racconto sul tumore

4)le descrizioni di tutto sono così basiche e stupide ("il dottore tedesco aveva un buffissimo accento tedesco") che le salti e non vedi l'ora di aspettare il twist

5)non c'è nessun twist. Lui si ammala, organizza i suoi ultimi 100 giorni in attività, riconquista la moglie, muore in clinica a Lugano. Nessun ci eravamo sbagliati o era tutto un sogno o lui che si accorge che la vita non è così automatica, non puoi fare "le cose che ti piacciono" per sentirti bene, c'è l'inconscio e il subconscio con cui fare i conti e se quelli sanno che stai per morire c'è poco da mangiare ciambelle buonissime

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