Libracci: "Chiamatemi Bomber" review
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Bobo Vieri e Mirko Graziani hanno scritto a due mani (ovvero Christian Vieri parlava,visti alcuni passaggi voglio sperare durante una sbornia e Mirko Graziani de la Gazzetta scriveva,nda) un opera che mette un tale fastidio persino in chi come me non è neanche tanto interessato, al punto che è in immaginabile cosa possa suscitare in chi lo sia.
Come diceva Simon Pegg in "how to lose firends" i migliori film sono quelli "banchetto": ovvero quei film dove c'è dramma , storia d'amore, lato comico etc etc. Bene, questo libro non solo non è un banchetto ma un aperitivo, ma per di più finito da ore, con Vieri che ti aspetta al banco e ti fa "ehi lo sai che una volta qua c'ho perso una scommessa da 6000 euro? eh si, che ridere quella storia. Vabbè la metterò nel prossimo libro"
Questo non è neanche scrivere male o non saper scrivere, è elencare situazioni, mischiando a caso rivelazioni importantissime (vieri ha perso una grossa cifra a biliardo con ronaldo!) per allungarsi su altre di zero appeal (cristian brocchi fa fede al suo cognome, anche in tale serata)
tutto è facile è continuativo, ad esempio: Vieri inizia la sua carriera, segna molti gol nell'atalanta, un giorno il suo procuratore fa "Vieri, ti vuole la juve!!" "la juve, grande!", letteralmente quella sera vieri passa alla juve, apparentemente con il beneplacito dei notoriamente mansueti tifosi bergamaschi e a cena è gia la che festeggia con la famiglia (a PRATO)
Anche l'incontro con la canalis, è tra i meno complicati che la storia ricordi: lui la vede in tv, chiama iacchetti, se la fa passare escono insieme e si mettono insieme "praticamente quel giorno"
La liaison, come sanno anche i muri, è stata travagliata -Vvieri qua è signore con se stesso non nonminando mai le corna e facendo quindi passare la canalis semplicemente per una pazza furiosa che tira sberle e calci per "qualcosa che ha letto" "qualcosa che le hanno detto" "qualcosa che pensava"
In questa grande storia chiamata da bobo il primo grande amore e durata ben 3 pagine appare persino pancaro in una scenetta da vieri chiamata divertente che non potrebbe far ridere nessuno, neanche un uomo legato ad un palo con un enorme piuma sotto i piedi.
In effetti questo libro ha l'esultanza farneticante di una persona che riderebbe con pressochè qualsiasi cosa. A chi fa ridere il racconto di un brocchi che deve scendere dal pulman e fare la cacca (no,neanche a bordo guardrail ,ma in un autogrill)? o di un vieri che chiama simone inzaghi per dirgli "ah quello ce l'ha con te, domani vi segna" apparentemente per "mettergli paura?" E ridere di lui fino alla fine dei suoi giorni (spoiler: il tipo non ce l'aveva affatto con inzaghi!neanche sapeva chi fosse! ah ah!)
Vieri compagno è anche peggio di Vieri burlone e di Vieri fidanzato fedele: infatti in una lunga carriera che ha attraverstao credo 700 squadre cè posto solo per pochi e buoni (e per le loro famiglie), anch'essi (di biagio, l'eterno brocchi, inzaghi) non sono degni di molto altro che non sia "un amico fedele" o "un grande che mi porterò sempre dietro" "una persona fidata" senza scendere nei dettagli , come MAI in questo tomo.
Da regalare a persone che iniziano una storia e non la finiscono, di chi accenna a morti di amici e non spiega ne come ne quando, a chi dice solo metà della campana , per fargli capire il nervoso che creano.