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Vacanze ai Caraibi


Sarà che Santo Domingo, come nome e come luogo, mi rammenta sempre la storia di Gaucci, ex patron del Perugia, che scappa sull'isola per evitare debitori e galera, lasciando negli impicci i figli maggiori con tanto -pare- di telefonata rassicurante genere "non vi preoccupate, papà sta bene", ma non riesco ad approcciarmi a quest'isola nella maniera veritiera e seria che un qualsiasi luogo merita. Sarà anche perché, come si evinceva nel bellissimo servizio fatto da Lucci, e come si vede in quest'opera, nell'isola le macchine girano senza targa, - secondo spiegazione del Lucianone - perchè "a loro non frega nulla".

Ora la butto là, ma deve essere per questo motivo che il gruppo cinepanettone torna nell'isola per la seconda volta in 6 anni, per questa nota "fantastica" della piccola nazione, oltre che perchè immagino la Costa crociere, vero padre padrone di questo film ora che De Laurentiis si è tirato fuori, avesse bisogno urgente di sponsorizzare questa tratta.

Adriano Fiore è un giovane siciliano ossessionato dalla tecnologica. Dario Bandiera è molto bravo, dico sul serio, ma neanche lui può nulla contro idiosincrasie-dove la parola chiave è idio- genere: come mai un uomo apparentemente disoccupato può permettersi oggetti che vanno dai mille euro in su? la sua scena è comunque la più bevibile delle tre, la meno già vista e rivista, oltre che la più realistica, nonostante l'ingiustificabile vestiario dell'uomo.

De Sica è invece il classico milionario grazie ai soldi della moglie (come in altri tre quattro capitoli, forse 6), solo che mentre negli altri una voce off- di solito la sua- ci spiegava come e perché egli si trovasse nei problemi, in questo film è tutto lasciato all'immaginazione di chi guarda: perché De Sica ha perso un matrimonio valutato intorno "ai 100 miliardi"? comè possibile che la moglie non se ne accorga? il suo piano è presto detto: pagare i debiti e coprire le falle grazie alla vendita di una casa a Santo Domingo -si, lo so- dove vive la figlia, esperta oceanografa in pesci palla, cosa che vi assicuro non verrà usata neanche per un doppio senso (stanno perdendo colpi).

Arrivati nella casa , di cui è stato affittato dalla produzione evidentemente solo il giardino, vista la mancanza di scene in interni, i due fanno la conoscenza anche di Massimo Ghini aka Ottavio, nuovo fidanzato della figlia, che vive a scrocco anch'egli in una casa da nababbi il cui contratto con la produzione deve essere identico a quella precedente,dato che in questo caso si vede addirittura solo una piscina.

Il qui pro quo tra chi-pensa-chi sia ricco e chi-non lo è-manco-pe gnente serve solo per dar via alle solite disavventure tra Ghini e De Sica, che non vi spoilererò perchè udite udite abbastanza spassose.

Un terzo epsiodio, quello più inginocchiato agli sponsor Costa Crociere-Viva hotels (il cui sito ITALIANO appare persino su una macchina domenicana) è quello che vede ilaria Spada- Claudia e Luca Argentero- Fausto (capito, come i nomi veri di Fausto Brizzi, sceneggiatore e sua moglie!) amarsi e scappare dai due rispettivi coniugi nonostante varie differenze caratteriali in seno ad un'improbabile mega attrazione sessuale fra i due.

Non aspettatevi "zinne" neanche da quest'episodio, l'unico rimasuglio degli altri film sono infatti solo "le scureggie", elargite in gran quantità dall'episodio di De Sica e Ghini, ma qui, anzi, nonostante il tema sia una bruciante relazione, è tutto espresso con stacchetti imberbi e infantili, con tanto di scene accelerate e sovrapposizione di immagini di animali in calore, pur di non far neanche vedere un bacetto tra i due. Letteralmente, l'unica tetta che si vede è fotocopiata.

Gran mestiere da parte di tutti (o ce l'hai o non ce l'hai) compresa la pseudo newcomer Spada, Argentero un pò troppo manieristico anche se il suo personaggio era affetto da tremenda incoerenza, essendo un intellettuale, che però fa una vacanza Costa crociere- su una nave di un trash inenarrabile tral'altro- e che legge libri di Fausto Brizzi.


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