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In Viaggio Con Papà

Come Alberto Sordi abbia fatto il regista per 40 anni è un mistero. Anzi, è un grande avvenimento. Che uno così incapace filmò 19 opere la dice lunga sul potere e l'importanza che detiene e deteneva giustamente per i suoi meriti attoriali.

in viaggio con papà è stato il suo personalissimo tentativo di unire due fortissimi comici: se stesso e Verdone.

Ripeto: questo film ha l'audio fuori sinc, scene sfumate, una composizione banalissima, un insensata soggettiva dal mare nella scena al circeo, eppure non è questo il suo lato peggiore: è che i due si annullano in una maniera quasi meritevole di studio. Non si ride neanche fossimo a cena da Pieraccioni.

Cristiano è un ragazzotto ingenuo ai limiti del borderline e vive con la pseudo fidanzata in una comune per la difesa del gabbiano in qualche loco campagnolo.

Va a trovare, mentre è in quel di Roma, il padre, Armando, che però si accinge ad andare in vacanza dall'amante ventiquattrenne.

Armando cerca quindi in modo men che sibillino di mollarlo alla madre e sua ex moglie, che è gia in vacanza al mare con figlia -elias de i ragazzi della terza c- e amante -manuel fantoni!-: cristiano è sconvolto dalla vita shellerata che si fa in quella casa, ai suoi pallosissimi occhi una sorta di playboy mansion di san felice , e quindi si infila nella macchina del padre, continuando quindi il viaggio assieme al genitore.

il seguito non è ne piu ne meno che Cristiano che fa figuracce in giro per l'italia, cosa che poteva funzionare se solo

1)avesse fatto ridere

2)si fosse detto NO ogni tanto a verdone in mutande o a petto nudo.

nel finale Armando lascia l' amante, quand' ella si mostra *leggermente* contraria a far andare il giovin ragazzo a vivere con loro, cosa che invece avrebbe dovuto convincerlo a maritarla direttamente.

Sordi si sa non si è mai sposato,ed è evidente il perchè: per lui le famiglie non sono altro che una progenie di troie, traditori, beoni, abbandonatori di vecchi, bugiardi, come sono tutti i gruppi parentali in questo film: menzione d'onore per le donne che sono invariabilmente sesso-malate, tutte: dalla giovine all'anziana all'immancabile contessa con la r moscia, che in questi film appare sempre.

una commedia può anche non far ridere, ma avere una trama piacevole e delle considerazioni interessanti: questa non fa ridere ed ha una trama moralista e delle considerazioni di un banale da far cascare metaforicamente le braccia, con la scena in cui albertone smaschera un travestito, ma poi scoperto che è solo una donna con la voce bassa, la tromba, che le fa cascare letteralmente.

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