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L'allenatore nel pallone


Uno dei più grandi problemi per un attore è che ad un certo punto vedendolo recitare si veda solo la persona e mai il personaggio: è il dramma principale di gente come De Niro, Al Pacino, Jack Nicholson, e Lino Banfi.

Infatti è difficilissimo se non impossibile vedere un film con Lino Banfi ed immaginarsi qualcosa di più -nonostante egli sia un pregiatissimo attore- che Lino Banfi. I suoi film, tutti e 200, sono come micro capitoletti della vita della stessa persona, e quella persona è proprio Lino Banfi, non stupisce quindi che egli abbia anche recitato ne "il Brigadere pasquale Zagaria ama la mamma e la polizia" essendo Pasquale Zagaria il suo vero nome

ITALIA, ANNI 80: L'allenatore pluri esonerato (una sorta di stramaccioni pugliese) Oronzo Canà, guarda in tv un servizio presentato da un imbalsamatissimo Aldo Biscardi sulla longobarda salita in serie A: contrariamente ai programmi sportivi,che hanno meno pathos di una ripresa fissa su un treno, in questa sorta di 90 minuto succede un mega twist: il presidente annuncia che il prossimo allenatore sarò proprio lui, oronzo canà!

rapido-in realtà neanche molto- escursus sulla presentazione del nuovo mister durante una festa di squadra che serve anche per introdurre i vari personaggi: c' è speroni il capitano, che sembra avere 45 anni, che se la fa con la moglie del proprietario, cè crisantemo, un improbabile bomber da panchina con il riporto più catastrofico mai filmato in pellicola , cè il proprietario maneggione e soprtatutto c'è il ceretti, un giornalista leggermente effemminato e implacabile della gazzetta dello sport- che ha acconsentito per quali motivi a questo sputtanamento?

vengono altresi mostrati i veri fuoriclasse del film: gigi e andrea, due attori che stimo tantissimo. I due Sono infatti senza ombra di dubbio, i meno divertenti comici di sempre, MA ,nonostante questa cosa, sono riusciti ad avere una carriera invidiabile, ad apparire in tantissimi film anni 80 ed anche in questo film hanno un importanza spropositata nonostante non servino assolutamente a nulla.

Oronzo canà parte dunque per un viaggio in brasile alla ricerca di grandi campioni da infilare in rosa, visto che gli unici decenti sono stati venduti. Devo anticipare che il sud america è una vecchia fissa diel regista sergio martino, come dimostrano anche sue altre opere in cui improvvisamente ci si trasferisce lì -possibilmente però usando il girato di altri film nelle immancabili riprese di culi in spiaggia- tipo Doppio misto o acapulco prima spiaggia a destra. Altra sua fissazione è la presenza di trans in codeste località a livello 1:2 per abitante. stesso teatrino anche in questo, ma, tra un viados e l'altro,si riesce a contattare aristoteles, talento presumibilmente giovane - nella richiesta sospensione di realtà sull' età che è questo film- e se lo riportano a milano

Aristoteles in effetti è forte, anche se non segna. Il problema è presto detto: egli, come sergio martino, soffre quando non è in brasile e imbastisce anche una mini fuga: ci vorrà oronzo canà e la promessa che lo porterà a vivere da lui per fargli tornare il sorriso e la via per il gol: la longobarda diventa talmente forte che oronzo canà si presenta a partite con il milan con la spocchia di lotito e la modestia di ibrahimovic.

va detto che tutte queste partite vengono seguite in tv (?) dalle eritomose moglie di oronzo e figlia, i cui commenti sono più stupidi di una bestia, tipo "abbiamo segnato!ora potro rifarmi la casa col premio partita!"

o :"che bello resteremo in serie a! sarò ancora la figlia di un allenatore di serie a e non di serie b!"

dato che la trama del film è tra le più elementari mai viste va ricordato essenzialmente per gli incontri improvvisati con campioni dell epoca come odoacre chierico, ciccio graziani con i capelli e il favoloso siparietto con picchio de sisti, che non vorrei esagerare ma credo sia da solo alla base del succeso del film e dal bisogno di farne un sequel vent'anni dopo, un sequel ahimè talmente venuto male che sembra un sequel apocrifo pur se non lo è, anzi i protagonisti sono gli stessi e i calciatori intervenuti "as themself" in frotte sono tantissimi e noti, tutti visibilmente sovraeccitati all' idea di stare nel seguito di una siffatta opera, e alla corte di Lino, of course.

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