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Lo Stagista Inaspettato


Qualche tempo fa Rob de Niro annunciò al mondo intero di avere un tumore. Tra chi già preparava "una galleria di foto dei suoi film più belli, per ricordar ehm celebrarlo" c'era anche chi come me diceva " impossibile. de niro non può morire. è talmente parte della nostra storia , de niro ha fatto i blockbuster, i film d'autore, ha girato in italia, e continua a lavorare! certo si alterna tra cazzate rinascimentali (quelli con redfoo dei LMFAO) e filmoni (quelli con o' russell e jennifer lawrence ) ma sicuro non sta fermo. De Niro è amico di Jay Z!"

non solo non sbagliavo, ma in questo film cè la prova che avevo ragione. Come molti di voi sempre sul pezzo sapranno infatti De Niro ha notoriamente litigato con Jay e Bay e il suo starpower è ancora così grande che oltre ad essere nella storia come uno dei più grandi attori di sempre, avere strade e piazze intitolate,tomi e tomi su di lui e due oscar all'attivo, ha anche ottenuto di poter dire in questo lo stagista involontario durante una scena totalmente costruita ad hoc

"Chi è questo Jay Z? Non lo conosco"

Ben è un pensionato 70 enne di Brooklyn, nel suo monologo-discorso premio pulitzer iniziale ci spiega come la sua vita sia ormai noiosissima oltre che darci più o meno una mappa generica sulla vita in generale. Questo discorso funge anche da lettera video di presentazione per un posto da stagista per una startup genere zalando, qui descritta come l'idea del secolo. Tenete a mente che il lavoro per cui si presenta è più o meno solo una scusa della ditta crescente per "darsi da fare con il sociale" e che Ben dovrebbe in teoria non fare nulla oltre che non essere pagato: il suo brillante pamphlet sembra invece quello di un concorrente per l'ultimo posto disponibile per un prestigiosissimo posto su cui deve assolutamente mettere mano, qualcosa più adatto al personaggio di will smith ne "La ricerca della felicità" quando viveva senza soldi ne scarpe in un dormitorio con il figlio mentre cercava di ambire ai ranghi più eccelsi di wall street che ad un docile e indipendente pensionato che sta solo per andare a fare lo schiavo per Anne Hathaway.

e qui arriviamo alla Hathaway. Credo che Nancy Meyers ,scrittrice et regista, mai doma dopo decenni, abbia pitchato l'idea ai produttorie più o meno con

"Vi ricordate la segretaria di Il diavolo veste Prada? bene, ora è lei il diavolo"

indubbiamente i produttori davanti a questi idea sono esplosi in mille risolini ed hanno subito approvato, come avrebbero potuto dire di no? Solo che la Hathaway proprio come Miranda di Maryl Streepiana memoria non solo non è davvero cattiva, non lo è neanche per finta.

E' anzi una donna che nonostante abbia agguantato un certo successo trasfromando la sua seemingly idea di merda già vista -vendere vestiti online- in un colosso in solo 18 mesi è ancora attentissima ai clienti (risponde anche alle telefonate!), non ha un ufficio, è presente con la figlia e col marito, chiede scusa a tutti quando sbaglia -con moine più adatte ad una che si sta giustificando di un omicidio tral'altro- ha una madre orrenda al quale lei non risponde mai male più una serie di aiutanti che hanno più bisogno di sostegno che brillanti idee e al quale non fa mai mancare i suoi copiosi ringraziamenti con mano aperta sul cuore.

(anche i costosissimi vestiti che indossa sono sempre demure, tantè che ad un occhio inesperto la borsa di yves laurent di anne/jules può sembrare qualcosa di top shop)

Jules e De Niro iniziano un amicizia tutta costellata dalle facce stupite di Hathaway quando vede che Ben si impegna nel suo lavoretto da due lire (un uomo di quell' età e di quella generazione che si impegna ! incredibile!) e Ben rapidamente diventa il tuttofare di famiglia, spero, pur se una scena con Jules che dice "tieni, 500 dollari per avermi scorrazzato in giro da una fabbrica all altro" avrebbe rotto l'armonia rom com, almeno, a questo punto, pagato.

Ma non tutto puo essere bevute di birra e divertentissime gite di nascosto a casa della mamma di Jules per cancellare un email , perchè il dramma è in agguato: il marito quasi-adorbaile di Jules la tradisce. E durante un viaggio a San Francisco in cui De niro viene trascinato quasi contro la sua volonta si scopre anche che Jules già lo sa. Anche di fronte al più vile dei tradimenti la nostra eroina non si lascia andare a minacce più o meno brutali verso il marito ma si preoccupa solo che lui torni da lei al più presto, in una scena a dire la verità molto carina romantica e slapstick e con un finale divertente -cose che nel grande ingranaggio che è il cinema americano atto a fare milioni con attori che sembrano vicini di casa ma sono costati 60 milioni in due devo dire non mancano mai-

Nel finale vero, che forse è aperto per prepararci ad un the intern due, Anne Hathaway decide di tenersi la compagnia (il sublpot del film che iniziava a pesare come una finale di coppa di campioni) , non senza averlo detto ad un De Niro appena svegliato ed in compagnia della sua dolce metà- la redivida Renè Russo- mostrando che forse il suo vero difetto è l'accollo sostanzialmente patologico verso un pover'uomo di 70 anni .

Nancy Mayer è un po come Alberto Sordi: nonostante anni di regie e un esperienza da modulo universitario fatto su di lui fa gli stessi errori di una neofita: campi e controcampi in piano americano per ogni linea di dialogo mandata sulla terra, dialoghi lunghissimi, gente che si racconta quello succeso una scena fa-indubbiamente scelta fatta per agevolare la futurissima e di successo messa in onda in tv-, una parte centrale dove non succede nulla a parte una serie di scene in cui De niro fa colazione con la piccola Paige , scene esageratamente lunghe da montatore in vacanza. Tuttosommato per il suo 6 e 30 lo porta a casa, grazie al grande De niro e alla faccia di Jay Z, chiunque egli sia.

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